L'Analisi Fitopatologica è un metodo di analisi ufficialmente condiviso e riconosciuto a livello italiano e fa riferimento al Manuale "Procedure per la gestione del rischio da caduta di alberi nelle Aree Verdi estensive" redatto nel giugno 2013 da SIA (Società Italiana di Arboricoltura), Comune di Torino, Enti Parco della Regione Piemonte, Comune di Genova, Università di Torino, IPLA Piemonte, Provincia di Torino.
Di tutte le piante devono essere prodotte delle schede identificative sintetiche, in cui siano indicati i dati dendrometrici, riportando la presenza di evntuali patologie o infezioni in atto, anomalie strutturali, conformazione e portamento anomali direttamente o indirettamente influenti sulla stabilità meccanica. Al termine di questa analisi non vi è l'attribuzione di una categoria di propensione al cedimento, ma vengono individuate le criticità del popolamento, identificando gli esemplari su cui è necessario eseguire interventi colturali (abbattimento, messa in sicurezza, potature). La sensibilità necessaria per una descrizione accurata ed allo stesso tempo sintetica appartiene solo a tecnici con preparazione professionale specifica documentabile.
La verifica della stabilità degli alberi (metodo VTA) è finalizzata a mantenere elevata la sicurezza nelle aree verdi mediante controlli visivi e strumentali, siano esse giardini privati, parchi o alberate stradali. Ogni albero infatti presenta caratteristiche proprie, e a volte alcuni possono avere difetti di conformazione o anomalie occulte che li rendono pericolosi esponendoli a rischio di cedimento o rottura.
Il metodo VTA (Visual Tree Assessment) si svolge in tre fasi:
1. Controllo visivo delle caratteristiche, dei difetti eventualmente presenti e della vitalità dell’albero, anche mediante percussione con martello di gomma.
2. Identificazione del difetto. Se vengono riscontrati sintomi di difetti, si procede ad un esame più approfondito con l’ausilio di attrezzature scientifiche quali: il martello ad impulsi, il Resistograph, il tomografo sonico, o il frattometro.
3. Dimensionamento dello spessore della parete residua. Se il difetto rilevato è preoccupante, deve essere dimensionato. Per le carie del legno, ad esempio, occorre valutare lo spessore residuo della sezione trasversale del tronco in cui è presente la carie. Se lo spessore della parete è troppo sottile la pianta rischia di cedere.
Come risultato viene determinata, tramite precise formule, una Classe di Propensione al Cedimento, che può assumere i seguenti valori:
Classe A – pericolosità trascurabile
Classe B – pericolosità bassa
Classe C – pericolosità moderata
Classe C/D – pericolosità elevata
Classe D – pericolosità estrema